Se per gli adulti riposare almeno 7-8 ore a notte è fondamentale, per i bambini, che sono in fase di crescita, lo è ancora di più. Eppure, sono sempre di più i giovani che accusano disturbi del sonno. Come mai? E come si può rimediare? Scopriamone di più.
Un problema “moderno”
Rispetto a cento anni fa, i bambini di oggi dormono in media 2 ore in meno. Un tempo preziosissimo e, soprattutto, indispensabile a livello psico-fisico. La ragione di questa significativa riduzione delle ore di sonno è da ricercarsi nelle abitudini familiari, che in confronto ai primi anni del ‘900 sono radicalmente cambiate: i ritmi si sono fatti più frenetici e tra scuola, genitori che corrono per andare al lavoro, attività extrascolastiche, luci artificiali e un utilizzo sempre più diffuso di dispositivi elettronici, stabilire – e rispettare – una precisa routine prima di coricarsi è diventato sempre più difficile. I disturbi del sonno nella prima infanzia spaziano dalle difficoltà di addormentamento ai risvegli frequenti, dal pavor notturno alla sindrome delle apnee ostruttive.
Le conseguenze di un cattivo sonno nei bambini
Non dormire bene, per i bambini, può portare a conseguenze serie, tra cui, per esempio, disturbi comportamentali, come iperattività o manifestazioni di aggressività, che si verificano con un’incidenza 3 volte superiore tra i bambini che soffrono di insonnia; difficoltà di concentrazione e sonnolenza diurna; affaticamento e disturbi dell’umore. Da non dimenticare anche che se i disturbi del sonno non vengono affrontati già dalla prima infanzia, due terzi dei bambini che ne soffrono continueranno a dormire male anche dopo i 5 anni di età.
Igiene del sonno nei bambini: le regole per un corretto riposo
Con l’espressione “igiene del sonno” si indica tutto un insieme di abitudini e accorgimenti da adottare per favorire un corretto riposo. Così come l’igiene personale si rispetta, per esempio, lavandosi regolarmente e l’igiene orale spazzolandosi i denti dopo ogni pasto, l’igiene del sonno prevede una serie di regole d’oro da mettere in pratica già dai primi anni di età.
Uno degli aspetti più importanti per garantire un riposo corretto consiste nel prestare attenzione all’ambiente dedicato al riposo: la stanza da letto, infatti, deve essere il più tranquilla possibile. Spegnere la luce principale, mantenere una temperatura non troppo alta (l’ideale sarebbe attorno ai 20°C, non di più), mettere in ordine i giocattoli e allontanarsi dalla TV o dai dispositivi elettronici utilizzati anche dai più piccoli costituisce una premessa fondamentale per accompagnare i bambini verso un sonno sereno.
Un’altra regola fondamentale per una corretta igiene del sonno consiste nello stabilire una routine, partendo innanzitutto dal far riconoscere al bambino la notte come il momento dedicato al riposo. Per questo, quando si va a letto, non bisogna giocare o comunque mantenere il bambino attivo, ma compiere rituali sempre uguali, che precedono il momento dell’addormentamento. Già dal tardo pomeriggio, per esempio, si può cominciare la routine serale con il bagnetto, al termine del quale far indossare al bambino il pigiama. Dopo cena, si può accompagnare il bambino in camera da letto, leggergli una storia o cantargli una ninnananna, finché non arriva l’ora prestabilita per dormire. Stabilendo una routine quanto più possibile rigida, il bambino imparerà che, a una certa ora, si deve dormire e andrà incontro a questo momento con maggiore calma e serenità.
Un ruolo decisivo per scongiurare l’insorgenza di disturbi del sonno nell’infanzia è giocato anche dall’alimentazione: tolti i poppanti che – in particolare se allattati al seno – si svegliano più volte di notte per alimentarsi – gli altri bambini dovrebbero consumare una cena nutriente ma leggera, evitando alimenti che contengono caffeina e teofillina, sostanze presenti in molti cibi di uso quotidiano, come bevande gassate o cioccolata.